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CAPITOLO DODICESIMO
L’AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE
SOMMARIO: Introduzione. – 1. Aumento del capitale sociale: nozione. – 2. Aumento del capitale sociale mediante nuovi conferimenti: procedimento e presupposti. L’art. 2481, comma 2°, c.c. – 3. Segue: contenuto della decisione di aumento del capitale sociale. L’inscindibilità e la parte dell’aumento del capitale sociale non sottoscritta. – 4. Segue: il diritto di sottoscrizione del socio e la sua esclusione. Il diritto di recesso a favore del socio. – 5. Segue: la sottoscrizione della partecipazione e l’esecuzione dei conferimenti. La pubblicità dell’aumento del capitale e la sua efficacia. – 6. Aumento del capitale mediante imputazione di riserve a capitale. – 7. Aumento del capitale sociale «delegato» all’organo amministrativo: la clausola… – 8. Segue: …e la decisione dell’organo amministrativo.
L’aumento del capitale sociale rappresenta, come si è osservato subito dopo la riforma del diritto delle società di capitali del 2003, uno dei settori ove la nuova disciplina della s.r.l. risulta maggiormente innovativa e di rilevante interesse (1). Infatti la direttiva della legge delega (art. 3, comma 1°, lett. a, l. n. 366 del 2001), che imponeva al legislatore delegato di prevedere un autonomo e organico complesso di norme, ha trovato in materia di aumento del capitale sociale – nonostante il diverso tenore della Relazione (2) – una rilevante applicazione, che rende le disposizioni degli artt. 2481, 2481-bis e 2481-ter c.c. molto significative in confronto sia alla disciplina previgente, racchiusa nell’art. 2495 c.c. (3), sia a quella della s.p.a., che spesso prevede soluzioni differenti (si pensi in particolare al tema dell’esclusione del diritto di opzione, su cui si v. infra), sia a quella che può rinvenirsi negli altri ordinamenti a seguito di un’analisi di diritto comparato (4). Del resto le norme in materia di aumento del capitale sociale sono state configurate tenendo presenti, oltre al principio dell’autonomia della disciplina, altri importanti obiettivi espressi dalla legge delega con riferimento alla s.r.l.: in primo luogo, l’ampliamento degli spazi di libertà contrattuale e statutaria, pur nel rispetto della centralità del socio (sempre art. 3, comma 1°, lett. a, l. n. 366 del 2001); in secondo luogo, la semplificazione dell’operazione sul capitale dal punto di vista procedurale, pur nel rispetto dei diritti dei terzi, e in particolare dei creditori, al fine di consentire una maggiore patrimonializzazione della s.r.l. e di rafforzarne, quindi la struttura finanziaria (art. 3, comma 2°, lett. i, l. n. 366 del 2001). Una disciplina, dunque, che risulta non solo propria della s.r.l. e (almeno tendenzialmente) indipendente, ma anche caratterizzata da ampi margini di autonomia a favore dei soci (5); circostanza che talvolta rende particolarmente difficile l’interpretazione delle norme, o che rende necessaria una grande attenzione al momento della predisposizione delle relative regole statutarie (6).
1. Aumento del capitale sociale: nozione.
L’aumento del capitale sociale indica due diverse operazioni di modifica dell’atto costitutivo che hanno il medesimo effetto di accrescere la posta del patrimonio netto denominata capitale sociale nominale. Con la prima, comunemente indicata come aumento reale del capitale sociale, o a pagamento o mediante conferimenti, la società acquisisce nuovi elementi dell’attivo suscettibili di valutazione economica (v. art. 2464, comma 2°, c.c.); tale operazione è specificamente disciplinata, nella s.r.l., seppure in maniera incompleta, all’art. 2481-bis c.c..
Con la seconda, comunemente indicata come aumento nominale del capitale sociale, o gratuito o mediante imputazione di riserve a capitale, la società effettua un’operazione contabile, assoggettando alla disciplina del capitale sociale le riserve o i fondi disponibili; essa è disciplinata, nella s.r.l., all’art. 2481-ter c.c..
Discussa è la legittimità di “aumenti del capitale misti”, ossia in parte gratuiti, in parte a pagamento. Se la decisione di aumento del capitale gratuito precede quella a pagamento, non pare vi possano essere dubbi, in quanto i soci attuali possono beneficiare dell’aumento gratuito, anche se non esercitano il diritto di sottoscrizione su quello a pagamento. Se la decisione di aumento a pagamento, invece, precede quella di aumento gratuito, l’operazione può comportare delle perplessità, per il rischio che si ledano i diritti dei soci che non sottoscrivono l’aumento gratuito, e che si possano creare delle situazioni di disparità di trattamento a seconda del momento in cui i soci sottoscrivano l’aumento a pagamento (7).
Le operazioni di aumento del capitale hanno sia un rilievo organizzativo per la società, in quanto determinano una modifica dell’atto costitutivo, e, in particolare e come si diceva, del capitale sociale nominale (così incidendo sulla distribuibuibilità dell’utile e sulla misura del finanziamento destinato all’esercizio dell’impresa); sia un rilievo specifico per la posizione soggettiva dei soci, in quanto le operazioni di aumento possono modificare la partecipazione del singolo alla società sia dal punto di vista patrimoniale che amministrativo (8).