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Lediberg, Lebanon invests in Bergamo
Lediberg, il Libano investe a Bergamo – Eco di Bergamo
Rilancio in attesa dell’omologa del Tribunale: nel pool di finanziatori una società mediorientale Portare a buon fine l’operazione è stata l’ultima fatica dell’avvocato Caffi prima della scomparsa.
C’è la firma dei nuovi investitori e degli istituti di credito: ora manca «solo» l’omologa del Tribunale di Bergamo al piano di ristrutturazione del debito (articolo 182bis) del gruppo Lediberg, leader nei settori cartotecnico e grafico. Ma partiamo dall’inizio. La crisi era ancora di là da venire quando Lediberg, con quartier generale a San Paolo d’Argon (gli occupati sono circa 700, mentre il totale dei dipendenti è di 1.600 unità), aveva avviato un program-ma di investimenti, che, fra l’altro, prevedeva l’ammodernamento di impianti e macchinari. Ma, con la crisi del 2008, il piano in questione ha incontrato delle difficoltà ehareso necessaria un’importante ristrutturazione.
La ricapitalizzazione
Ed è qui che entrano in campo investitori libanesi e bergamaschi, questi ultimi del settore e non. Risale infatti alla fine dell’anno scorso la proposta di investimento ricevuta da Lediberg da parte di un pool composto da un fondo estero che fra le sue partecipazioni annovera una società cartotecnica con sede in Libano, e appunto imprenditori del nostro territorio. Il risultato della rinegoziazione del debito e dell’investimento dei nuovi soci (circa 8) è stato una ricapitalizzazione del gruppo per 60 milioni di euro. La restante parte dell’indebitamento finanziario a medio termine è stata «spalmata» su un periodo di otto anni, con tre anni di moratoria sul capitale. Fornitori e altri creditori, incluse le banche finanziatrici a breve termine, non saranno invece coinvolti nella ristrutturazione e i loro crediti verranno integralmente onorati. Proprio nei giorni scorsi è stato firmato un accordo con i nuovi investitori e un contratto di ristrutturazione del debito con le banche, depositati al Tribunale di Bergamo piano industriale e finanziario è stato asseverato da Raffaele Moschen). Va ricordato che ad oggi Ledinberg è partecipata dal fondo italiano Synergo, che detiene la quota di maggioranza, mentre la famiglia Castelli (che ha fondato l’azienda ne11965) detiene la quota di minoranza. L’operazione in questione è stata seguita fra gli altri dall’avvocato Mario Caffi, consigliere di Lediberg Spa fino alla sua recente scomparsa (al suo posto è subentrato Andre El Rami). Questa è stata una partita che lo ha visto particolarmente impegnato negli ultimi due anni. I nuovi investitori sono stati assistiti nella negoziazione con gli istituti di credito perla ristrutturazione del debito dagli advisor finanziari K Finance e R&G Consultant. Advisor legali lo studio Gianni, Origoni, Grip-po, Capelli & Partners (per Lediberg), Alem Law Associate di Bei-rut (per gli investitori esteri) e avvocato Alberto Calvi di Coenzo (per gli investitori); advisor finanziario della società Lazard srl; consulente societario e fiscale di Lediberg Roberto Perego; advisor fiscale e societario degli investitori italiani Paolo della Volta e advisor legale delle banche Linklaters.
Crescere sui mercati
Ma veniamo agli obiettivi di questa operazione. Il gruppo punta ad espandersi sui mercati internazionali e, più in generale, allo sviluppo del business. L’attività della Lediberg si concentra in tre macro aree. In primis la produzione di agende datata e non datate a marchio «Castelli», «CanginiFilippi»,«Nazareno Gabrielli», «Lediberg», «Pombo», «Bresson» e «Gunova». In particolare le agende datate pesano per il 74% dei ricavi (il fatturato consolidato nel 2012 si è attestato intorno ai 160 milioni di euro) e rappresentano – per così dire – un mercato maturo, non peri Paesi in via di sviluppo, però, dove ci sono buone opportunità di crescita. Di recente, invece, il gruppo ha lanciato Lanybook (agende non datate), che rappresenta un mercato promettente. E ancora: Lediberg opera anche nella stampa commerciale e pubblicitaria, in particolare nella stampa di pregio (vedi i cataloghi d’arte). In questo settore gioca un ruolo di primo piano la controllata Castelli Bolis Poligrafiche di Cenate Sotto, che può contare su una tecnologia di stampa all’avanguardia. Il terzo comparto in cui Lediberg è attiva è quello degli accessori in pelle, nati come estensione del marchio «Nazareno Gabrielli». Il gruppo, oltre alle due sedi produttive bergamasche, conta uno stabilimento a Tolentino (Macerata), dove ha sede la Nazareno Gabrielli la società tedesca Lediberg ‘Calendar GmbH; la brasiliana Agendas Pombo Lediberg Ltd e la rumena Ng Romania Prod. Il gruppo ha inoltre filiali commerciali e logistiche in vari Paesi.
C’è la firma dei nuovi investitori e degli istituti di credito: ora manca «solo» l’omologa del Tribunale di Bergamo al piano di ristrutturazione del debito (articolo 182bis) del gruppo Lediberg, leader nei settori cartotecnico e grafico. Ma partiamo dall’inizio. La crisi era ancora di là da venire quando Lediberg, con quartier generale a San Paolo d’Argon (gli occupati sono circa 700, mentre il totale dei dipendenti è di 1.600 unità), aveva avviato un program-ma di investimenti, che, fra l’altro, prevedeva l’ammodernamento di impianti e macchinari. Ma, con la crisi del 2008, il piano in questione ha incontrato delle difficoltà ehareso necessaria un’importante ristrutturazione.
La ricapitalizzazione
Ed è qui che entrano in campo investitori libanesi e bergamaschi, questi ultimi del settore e non. Risale infatti alla fine dell’anno scorso la proposta di investimento ricevuta da Lediberg da parte di un pool composto da un fondo estero che fra le sue partecipazioni annovera una società cartotecnica con sede in Libano, e appunto imprenditori del nostro territorio. Il risultato della rinegoziazione del debito e dell’investimento dei nuovi soci (circa 8) è stato una ricapitalizzazione del gruppo per 60 milioni di euro. La restante parte dell’indebitamento finanziario a medio termine è stata «spalmata» su un periodo di otto anni, con tre anni di moratoria sul capitale. Fornitori e altri creditori, incluse le banche finanziatrici a breve termine, non saranno invece coinvolti nella ristrutturazione e i loro crediti verranno integralmente onorati. Proprio nei giorni scorsi è stato firmato un accordo con i nuovi investitori e un contratto di ristrutturazione del debito con le banche, depositati al Tribunale di Bergamo piano industriale e finanziario è stato asseverato da Raffaele Moschen). Va ricordato che ad oggi Ledinberg è partecipata dal fondo italiano Synergo, che detiene la quota di maggioranza, mentre la famiglia Castelli (che ha fondato l’azienda ne11965) detiene la quota di minoranza. L’operazione in questione è stata seguita fra gli altri dall’avvocato Mario Caffi, consigliere di Lediberg Spa fino alla sua recente scomparsa (al suo posto è subentrato Andre El Rami). Questa è stata una partita che lo ha visto particolarmente impegnato negli ultimi due anni. I nuovi investitori sono stati assistiti nella negoziazione con gli istituti di credito perla ristrutturazione del debito dagli advisor finanziari K Finance e R&G Consultant. Advisor legali lo studio Gianni, Origoni, Grip-po, Capelli & Partners (per Lediberg), Alem Law Associate di Bei-rut (per gli investitori esteri) e avvocato Alberto Calvi di Coenzo (per gli investitori); advisor finanziario della società Lazard srl; consulente societario e fiscale di Lediberg Roberto Perego; advisor fiscale e societario degli investitori italiani Paolo della Volta e advisor legale delle banche Linklaters.
Crescere sui mercati
Ma veniamo agli obiettivi di questa operazione. Il gruppo punta ad espandersi sui mercati internazionali e, più in generale, allo sviluppo del business. L’attività della Lediberg si concentra in tre macro aree. In primis la produzione di agende datata e non datate a marchio «Castelli», «CanginiFilippi»,«Nazareno Gabrielli», «Lediberg», «Pombo», «Bresson» e «Gunova». In particolare le agende datate pesano per il 74% dei ricavi (il fatturato consolidato nel 2012 si è attestato intorno ai 160 milioni di euro) e rappresentano – per così dire – un mercato maturo, non peri Paesi in via di sviluppo, però, dove ci sono buone opportunità di crescita. Di recente, invece, il gruppo ha lanciato Lanybook (agende non datate), che rappresenta un mercato promettente. E ancora: Lediberg opera anche nella stampa commerciale e pubblicitaria, in particolare nella stampa di pregio (vedi i cataloghi d’arte). In questo settore gioca un ruolo di primo piano la controllata Castelli Bolis Poligrafiche di Cenate Sotto, che può contare su una tecnologia di stampa all’avanguardia. Il terzo comparto in cui Lediberg è attiva è quello degli accessori in pelle, nati come estensione del marchio «Nazareno Gabrielli». Il gruppo, oltre alle due sedi produttive bergamasche, conta uno stabilimento a Tolentino (Macerata), dove ha sede la Nazareno Gabrielli la società tedesca Lediberg ‘Calendar GmbH; la brasiliana Agendas Pombo Lediberg Ltd e la rumena Ng Romania Prod. Il gruppo ha inoltre filiali commerciali e logistiche in vari Paesi.